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La Vite e i Vitigni

Per comprendere l’origine del vino è necessario conoscere le caratteristiche della pianta da cui esso ha origine: la VITE.

La vite (dal latino “vite”, derivato dall’indoeuropeo viere = curvare, intrecciare) è un arbusto rampicante, diffuso in vaste aree del nostro pianeta comprese tra il 20° e 50° grado di latitudine Nord e il 20° e 40° di latitudine Sud. E’ una pianta molto resistente, in grado di resistere fino a 15°C sotto zero in inverno, ma che predilige temperature comprese fra 8° e 13°C per il germogliamento, fra 16 e 20°C per la fioritura e fra 18°C e 23°C per la maturazione. Predilige i terreni calcari, preferibilmente ben drenati, e una buona esposizione al sole. Teme le avversità atmosferiche soprattutto la grandine e le gelate nel periodo della fioritura in quanto distruggono le gemme e i fiori impedendo la formazione dei frutti e danneggiando talvolta anche il raccolto dell’anno successivo. L’umidità nella fase di maturazione dell’uva favorisce l’insorgere di malattie quali il marciume e la muffa grigia o botrite che causano la rapida alterazione del vino. Teme alcuni parassiti vegetali quali l’Oidio e la Peronospera che vengono combattuti con trattamenti preventivi a base di zolfo (per l’Oidio) e rame (per la Peronospera). Tra i parassiti animali il più temuto è la Fillossera.

La vite è una pianta che viene coltivata in centinaia di diverse varietà, dette VITIGNI, e ciascuna di esse produce un vino diverso.

La qualità del vitigno e le sua caratteristiche "tipiche" sono importantissime, ma altrettanto importante è quanto queste qualità vengano valorizzate scegliendo la giusta collocazione geografica ed il microclimatica (quella complessa interazione di fattori che i francesi chiamano "terroir"), nonchè un ineccepibile lavoro in vigna, fatto prima di tutto di basse rese per ettaro. Poi c'è il metodo di raccolta, la selezione dei grappoli, le tecniche di vinificazione condotte con rigore scientifico ma anche con quell'istinto che un buon enologo deve possedere.  Comunque, pur nella loro diversità, tutti i vini prodotti dall'uva dello stesso vitigno hanno qualcosa che li accomuna e li caratterizza. Per tale ragione per tutti i vini di qualità esistono dei regolamenti detti "disciplinari" che indicano per ciascuna zona enologica (detta Denominazione d'Origine) il tipo di vitigni la cui coltivazione è ammessa e le modalità di coltivazione e di lavorazione di ciascun vitigno.

I VITIGNI PIU' IMPORTANTI

Barbera (rosso): Vitigno molto diffuso in Piemonte, dove per molto tempo è stato usato per produrre o tagliare vini senza pretese. Da un po' di tempo a questa parte è stato valorizzato il suo potenziale, dando origine a vini ricchi, fruttati e corposi. 

Cabernet Sauvignon (rosso): Vitigno francese di grande carattere, principale varietà del Médoc. Diffuso in tutto il mondo, dà origine a vini speziati, erbacei, tannici con caratteristico sentore di ribes. In Italia è largamente utilizzato con risultati anche eccezionali (ad esempio per produrre il famoso Sassicaia). Esiste anche la varietà Cabernet Franc, poco conosciuta nel nostro paese ma largamente utilizzata nel bordolese. 

Chardonnay (bianco): Vitigno francese diffuso in tutto il mondo grazie alla facilità di coltivazione e vinificazione. Costituisce la base dei grandi bianchi di Borgogna ed è usato anche per lo Champagne. In Italia è molto diffuso per produrre sia vini fruttati e leggeri che vini potenti e corposi e i migliori spumanti metodo classico. L'enorme diffusione di questo vitigno ha contribuito a una certa "standardizzazione" del gusto vista di cattivo occhio da alcuni. 

Corvina (rosso): Vitigno tipico del Veronese, da cui si ottiene il famoso Amarone. Produce vini dal colore rubino intenso e carattere ricco, tannico e fruttato. 

Dolcetto (rosso): Vitigno molto diffuso in Piemonte dove dà origine a vini secchi, eleganti e vellutati. Sta conoscendo un periodo fortunato e in alcune versioni presenta anche ottima struttura, frutto e concentrazione. 

Inzolfa (bianco): Importante vitigno siciliano, base dei più importanti bianchi della regione fra cui il Marsala. Produce vini secchi e profumati, che possono essere anche strutturati e longevi. 

Malvasia (bianco): Esiste in molte varietà (anche nera) e i vini che si ricavano vanno dal carattere ricco e bruno al bianco vellutato, sia dolci che secchi. E' caratterizzato da una vena delicatamente aromatica. 

Merlot (rosso): Importante vitigno francese, perfetto complemento del Cabernet, insieme al quale costituisce il famoso uvaggio bordolese. Ottimo anche vinificato in purezza (ad esempio il celebre Château Pétrus). Produce vini profumati, eleganti, con tipico sentore di prugna. 

Montepulciano (rosso): Famoso vitigno del versante adriatico centro-meridionale. Nelle migliori versioni dà origine a vini ricchi e strutturati, di ottima qualità.  

Moscato (bianco): Vitigno dall'aroma inconfondibile diffuso in tutto il mondo e usato soprattutto per produrre vini dolci, sia freschi che liquorosi. Il più famoso moscato italiano è l'Asti.  

Nebbiolo (rosso): Uno dei migliori vitigni italiani, da cui si ottengono i più importanti rossi Piemontesi, Barolo e Barbaresco in testa. Produce vini profondi e austeri, adatti all'invecchiamento. Coltivato in Valtellina con il nome Chiavennasca per produrre importanti rossi fra cui Sassella e Inferno. 

Negroamaro (rosso): Importante vitigno del sud, specialmente della Puglia. Negli ultimo anni sta uscendo dal ruolo di semplice uva per vini da taglio, per dare origine a rossi di grande carattere e intensità. Il colore scuro e il gusto amarognolo ne hanno determinato il nome. 

Pinot Bianco (bianco): Vitigno germanico diffuso nel nord Italia. Può dare origine a vini leggeri, freschi e fruttati (ad esempio certi spumanti) ma anche a vini di una certa struttura, morbidezza, alcolicità e longevità. 

Pinot Grigio (bianco): Conosciuto in Germania come Rulander. In Italia è famosa la sua versione leggera e fruttata, ma può dare origine anche a bianchi spessi e corposi. 

Pinot Nero (rosso): Aristocratico vitigno di Borgogna, dove dà origine a vini con profumo e aroma ineguagliabile. E' coltivato con buoni risultati anche in California e in Australia. E' considerato un vitigno "difficile", e in Italia non dà sempre risultati soddisfacenti. Si presta anche alla vinificazione in bianco, specialmente per la produzione di spumanti e Champagne.  

Prosecco (bianco): E' l'uva da cui si ottiene uno degli spumanti italiani di maggiore successo. Diffuso in Veneto, ha carattere delicatamente aromatico e profumato di mela e fiori bianchi. 

Riesling (bianco): Importante vitigno, base dei migliori vini tedeschi. In Italia è diffusa al nord la varietà Italica, considerata generalmente meno pregiata di quella renana, capace comunque di produrre vini di grande finezza.  

Sangiovese (rosso): E' il più importante vitigno dell'Italia centrale, autentica bandiera della Toscana, da cui si ottengono Chianti e Brunello di Montalcino. Coltivato in tutto il mondo, è famoso per il suo profumo di violetta. 

Sauvignon (bianco): Secondo più importante vitigno bianco francese dopo lo Chardonnay. Aroma caratteristico, piacevolmente erbaceo e corposo. Dà origine ai celebri Sancerre e Pouilly-Fumè. In Italia è largamente diffuso con buoni risultati. 

Schiava (rosso): Principale vitigno del Trentino e dell'Alto Adige. Ne esistono diverse varietà ed è utilizzato per produrre vini rossi piacevoli e profumati come il Santa Maddalena. 

Tocai (bianco): Da non confondere con il Tokaji ungherese (che è un vino e non un vitigno), quest'uva è diffusa soprattutto in Friuli e Veneto. Dà origine a vini di colore paglierino carico, sapidi e profumati di fiori e mandorla. 

Traminer (bianco): Di origine germanica, in Italia è diffusa soprattutto la versione "aromatica" o Gewürztraminer, molto usata in Alto Adige. Si ottengono vini eleganti e profumati che maturando producono caratteristici sentori "minerali". 

Trebbiano (bianco): E' probabilmente il vitigno più diffuso in Italia. Non è considerata un uva pregiata ed è usato per tagliare molti bianchi italiani. Vinificato in purezza dà origine per lo più a vini onesti e senza pretese, sebbene in alcune versioni produca risultati eccellenti. 

Verdicchio (bianco): Vitigno tipico delle Marche da cui si ottiene un vino con riflessi verdolini, profumato e caratterizzato da un piacevole retrogusto amarognolo. Nelle migliori versioni si presenta elegante, sapido ed equilibrato. 

Vermentino (bianco):Diffuso soprattutto il Liguria e Sardegna, dà origine a vini freschi e delicatamente aromatici.

Vernaccia (bianco): Coltivato in Toscana (a S. Gimignano) e in Sardegna, produce uno dei vini più caratteristici del nostro paese. Secco, strutturato e adatto all'invecchiamento.

 



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