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Il BonTon del Vino

Il galateo del bere è uno degli argomenti più curiosi della letteratura del bon ton, che bicchiere usare, come brindare... sono tante le cose da scoprire. 

"Flute o Balloon è tutta questione di vino"… Nessuno è tenuto ad avere un servizio completo (quello della tradizione è composto da circa cento bicchieri!), ma almeno 8 modelli di bicchieri sono cosa gradita. 

Il vino ha da sempre un ruolo predominante a tavola: la pietanza più prelibata non è nulla se non è accompagnata da un buon calice di vino. Ma come si serve il vino? In primo luogo il bicchiere dovrebbe essere incolore, inodore e preferibilmente di cristallo (solo ai bicchieri da dessert è concesso il colore) perchè chi beve possa cogliere le sfumature del vino. Per quanto riguarda la forma e la dimensione sono preferibili i bicchieri a gambo lungo, per evitare il contatto delle dita con la superficie del calice. La scelta del bicchiere più appropriato comunque è essenzialmente legata alle caratteristiche del vino in esso contenuto. 

I vini bianchi non richiedono bicchieri troppo grandi perché non hanno bisogno di molta ossigenazione e possono essere maggiormente apprezzati in quelli con una bocca non troppo ampia al fine di poter meglio cogliere le sensazioni volatili come la freschezza ed i sentori di fiori e frutta a polpa bianca. Con la sua forma a tulipano o a giglio, questo calice dal gambo lungo e sottile non è molto panciuto, ma è estremamente elegante.  

I vini rossi non invecchiati si degustano in bicchieri simili a quelli per i bianchi ma leggermente più grandi di questi ultimi per la tipicità delle sensazioni olfattive (fiori e frutta rossa) e la presenza di tannini. Il calice è ancora a stelo lungo ma è più svasato rispetto a quello da vino bianco proprio perchè deve racchiudere il profumo dei vini rossi leggeri e giovani.

I vini rossi di grande invecchiamento, caratterizzati da profumi creatisi dopo anni in bottiglia, richiedono bicchieri "panciuti" con un'ampia superficie di base che consenta una maggiore ossigenazione e lo sviluppo dei profumi per un migliore apprezzamento del bouquet. Il balloon è utilizzato anche per vini pregiati; questo bicchiere con piede largo e stelo medio, caratterizzato dalla coppa capiente, a forma di mezza palla, è un degno compagno da tavola.  

Gli spumanti secchi richiedono il flûte, il più elegante, sia perché consentono di osservare meglio l'effervescenza sia perché facilitano una dispersione graduale dei loro profumi delicati. Con la sua forma slanciata che permette alle bollicine di salire pian piano in superficie, questo bicchiere è adatto anche per champagne o aperitivi frizzanti.

Gli spumanti dolci, al contrario, prediligono i bicchieri a coppa, per far diffondere prontamente la loro aromaticità. La regola vuole che questi bicchieri si portino a tavola al momento del dessert, su un vassoio insieme allo spumante. 

Per le grappe si utilizza un  bicchierino, simile ad un calice in miniatura, che deve essere alto al punto giusto al fine di permettere al naso di stare abbastanza lontano dal distillato, per poterne cogliere il profumo e non l'odore dell'alcool.

"Bicchieri: da due a quattro... via tutti gli altri"
Il numero perfetto, comunque è tre: da acqua, da vino rosso e da vino bianco, un trio che troverà posto a destra del coperto, in alto. Dietro, potrà venire il flute. Gli altri bicchieri si lasciano in vista su un tavolino. 

"E le bottiglie?"
L'acqua si può travasare in una caraffa, anche colorata, mentre il vino rosso si fa decantare nel contenitore chiamato "decanter". Per quanto riguarda i vini bianchi, quelli non molto pregiati si possono trasferire in una caraffa, quelli nobili si lasciano in bottiglia, perchè si possa leggere l'etichetta e l'annata.  

"In alto i calici ma con poco rossetto!"
All'ora del brindisi, nessuno si tiri indietro, ma tutti alzino il calice, senza toccare l'uno il bicchiere dell'altro e senza pronunciare il fatidico "Cin cin". Non è obbligatorio alzarsi in piedi, basta seguire il comportamento di chi ha proposto il brindisi. Vietato, invece, non partecipare: anche gli astemi porteranno il calice alla bocca: Non occorre che bevano, ma solo che si bagnino le labbra. Se proprio non possono sopportare neanche l'odore del vino, riempiano il calice d'acqua. I Romani erano molto meno indulgenti e in presenza di un convitato che non toccava vino, erano soliti pronunciare la frase "Bibat aut abeat", che suona come "Beva o se ne vada!". I calici si impugnano sullo stelo e non sulla coppa perchè la mano, oltre a lasciare brutte impronte, cambia la temperatura del vino e ne copre il colore. Quanto a voi, signore, evitate i rossetti pesanti, che lasciano antiestetiche tracce sull'orlo del bicchiere e non versatevi mai il vino da sole. Questo è compito dei "cavalieri" che, dal canto loro, avranno cura di riempirvi il calice, oltre la metà, ma mai per più di due terzi. Voi potete anche rifiutare, ma fatelo con un gesto discreto, senza coprire il bicchiere con la mano.

 



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